Spugna di konjac: 3 validi motivi per utilizzarla
Tutte le proprietà della spugna di konjac, il prodotto più in voga del momento per la beauty routine quotidiana: che cos’è, a cosa serve e come usarla.
Spugna di konjac: 3 validi motivi per utilizzarla
Chi è appassionato di skincare probabilmente ne avrà già sentito parlare, chi è realmente interessato a una beauty care quotidiana la usa regolarmente: ma che cos’è la spugna di konjac, e a cosa serve?
La spugna di Konjac si ricava da un tubero asiatico, il konjac appunto, pianta perenne coltivata oggi in Giappone, Corea e Cina e utilizzata da oltre 1500 anni nella cucina orientale. Cresce anche spontaneamente ad elevate altitudini perché ha bisogno di aria pulita ed è conosciuta con vari nomi come: konnyaku, konjaku, patata konjac, giglio voodoo, lingua del diavolo e igname di elefante. Il konnyaku viene estratto dalla sua radice ed è un ingrediente molto usato nella cucina asiatica: in Giappone ad esempio viene utilizzato per preparare una particolare tipologia di noodles, chiamati shirataki.
Oggi è conosciuta in tutto il mondo ed è entrata a far parte dei prodotti di bellezza grazie alla tradizione della skincare coreana, dove viene usata da centinaia di anni per la pulizia del viso e della pelle del corpo.
Si tratta di una spugna alcalina naturale al 100%, che bilancia il PH della pelle in modo del tutto naturale e per questo viene indicata per la pulizia del viso e adatta ad ogni tipo di pelle, anche le più delicate e sensibili. La spugna di konjac è ricca di proteine, acidi grassi, zinco, ferro e magnesio, oltre che di vitamina A, di quelle del gruppo B, di vitamina C, D ed E.
Questa sua composizione la rende un detergente ed esfoliante naturale, in grado di pulire la pelle del viso in profondità senza aggredirla o irritarla. La spugna di konjac viene consigliata per effettuare una pulizia intensa ma delicata del viso dopo essersi struccate: rimuove la pelle morta per un aspetto più luminoso, liscio e omogeneo. Può essere utilizzata solo con acqua oppure con una minima quantità di sapone o detergente in quanto genera un buon quantitativo di schiuma e distribuisce in maniera uniforme la sostanza.
La spugna di konjac si presenta inizialmente secca e dura, e viene spontaneo chiedersi : come posso usare la spugna di konjac?
Basta bagnarla con un po’ d’acqua tiepida per farla diventare di una consistenza soffice e morbida, pronta per essere applicata sul viso con un gentile movimento rotatorio partendo dall’interno verso l’esterno del viso. Si consiglia di non fare un’eccessiva pressione sul contorno occhi particolarmente delicato e sulle zone dove tendono a formarsi brufoli e acne per evitare un’eccessiva stimolazione delle ghiandole sebacee.
Dopo l’utilizzo la spugna di konjac va risciacquata e strizzata, appesa e lasciata asciugare all’aria aperta. È riutilizzabile per circa 3 mesi ed è dotata di azione antibatterica naturale.
Per conservare nel modo corretto la spugna di konjac, è importante lavarla bene sotto l’acqua corrente e strizzarla senza torcerla, quindi farla asciugare completamente in un posto ben ventilato.
In alternativa può essere riposta in frigo in un contenitore di plastica o in una bustina richiudibile a patto però che prima di riutilizzarla venga immersa in acqua tiepida.
Ogni 15 giorni può essere sterilizzata immergendola per 5 minuti in acqua molto calda (non bollente) e poi asciugata con scrupolo.
La spugna di konjac bianca è quella classica ed è adatta a qualsiasi tipo di pelle, anche la più sensibile. Quella di colore verde è arricchita di argilla ed è indicata per pelli grasse e miste in quanto in grado di assorbire l’eccesso di oleosità della pelle.
La spugna nera è arricchita di carbone di bambù ed è indicata per le pelli a tendenza acneica.
Quella rossa ha un effetto anti-età, ed è in grado di ridare alla pelle stanca nuova luminosità e morbidezza.
La spugna arricchita di argilla rosa infine, è particolarmente indicata per pelli sensibili e disidratate.
Riassumendo quindi, questi i 5 motivi principali per utilizzare la spugna di konjac: